BACKSTAGE
Abbiamo chiesto alle persone come si vive, cosa si pensa, cosa si scrive fissando sempre le stesse 4 mura durante una quarantena. Queste sono le storie che ci hanno raccontato. Ora noi le raccontiamo a voi. Il tempo scorre.
GRACIAS A LA VIDA
“Gracias a la vida, que me ha dado tanto… da qualche tempo questo è il primo pensiero della mattina quando mi sveglio. Prima non facevo caso alla fortuna di svegliarmi in buona salute, indenne da qualsiasi malanno, pensavo a come organizzare la giornate, dove andare, come occupare il tempo.
Ora mi viene in mente Elena, un’amica che diceva che occorre ringraziare sempre, chi si vuole: Dio, Allah, la terra, il cielo, il cosmo, l’universo; l’importante è essere grati, rendersi conto delle nostre piccolezze di fronte al tutto, rendersi conto di non avere potere su nulla.
Questa cosa che ci è capitata all’improvviso, prima mi ha indotto a essere curiosa, poi incredula, poi impotente, poi rabbiosa, poi terrorizzata, poi umile, poi accomodante.
Adesso mi sento sospesa tra il vivere quotidiano e il non sapere cosa accadrà dopo. E questa parte è forse la più interessante, realizzare di essere una puntino nell’universo, adattarsi a un nuovo sistema di vita, cambiare tutte le abitudini consolidate che scandivano il passare della giornata, aprirsi al nuovo.
E mentre penso a queste novità, mi rendo conto che mi sta andando tutto bene, che non sono ammalata, e allora, grazie per averla sfangata anche oggi.”