Queste storie, nate per raccogliere racconti e fotografie della mia carriera di fotografa, si sono trasformate in uno spaccato intimo della mia emotività.
Sono pensieri senza ordine, confusi, come lo sono io, che mi hanno cambiata, fatto riflettere o soffrire, ma in particolar modo spinto ad interrogarmi sul senso della vita, su ciò che conta.
E provare a darmi qualche risposta.
Li ho scritti perché divertiva profondamente la bambina che è in me, per accoglierla e abbracciarla per sempre.
Quello che ho amato più dell’Egitto è che non avevo bisogno di niente. Ho amato questo anche più del mare e del deserto.