BACKSTAGE
Abbiamo chiesto alle persone come si vive, cosa si pensa, cosa si scrive fissando sempre le stesse 4 mura durante una quarantena. Queste sono le storie che ci hanno raccontato. Ora noi le raccontiamo a voi.
RIFLESSIONE DI QUARANTENA
Sara
“Non è facile essere li col peso di una nazione sulle spalle in un momento così, mai vissuto prima d’ora. È facile giudicare, io stessa come tanti se non tutti abbiamo detto la nostra su quello che si doveva o non si doveva fare, per non parlare del decreto salva italia. Per chi è a casa e non percepisce stipendio, per chi ha dovuto chiudere senza avere nessuna entrata cosa ce ne facciamo di 600 euro, e dateci liquidità, buoni spesa, insomma chi più ne ha più ne metta, la situazione è drammatica, ma non è facile nemmeno per chi sta al suo posto, certo lui sicuramente non ha problemi ad arrivare a fine mese, ma credo che abbia altri incubi la notte.
Voglio per una volta non guardarlo come un politico ma come un uomo che si trova a dover decidere del benessere di tutti noi avendo a che fare con 10.000 problematiche, credo che sia semplicissimo e assolutamente popolare elargire badilate di soldi a tutti avendo però i soldi, pensiamo a tutti coloro che hanno donato milioni di euro, li abbiamo applauditi, certo non erano tenuti, ma potevano farlo a livello economico! Ed ecco che diventano eroi. È più difficile dover accontentare tutti avendo molto poco a disposizione. Io so cosa significa e tantissimi come me, avere poco a disposizione e con quel poco fare magie per pagare tutto quello che c’e da pagare. Per una volta voglio aspettare, voglio avere fiducia in quest’uomo, voglio essere ottimista e pensare che lui stia facendo tutto quello che è nelle sue possibilità per aiutarci a venire fuori da questa situazione surreale.
Daje Conte!”