BACKSTAGE
Abbiamo chiesto alle persone come si vive, cosa si pensa, cosa si scrive fissando sempre le stesse 4 mura durante una quarantena. Queste sono le storie che ci hanno raccontato. Ora noi le raccontiamo a voi. Il tempo scorre.
TEMPO SENZA TEMPO
“12 marzo DESERTO SUDANESE viaggio
Sono quei momenti che speri non finiscano mai. Il silenzio della notte, il brusio del vento, l’orizzonte indefinito e la pace delle distese senza fine. Tempo senza tempo.
13 marzo KHARTOUM la città
Vago per la città ma provo uno strano rigetto educato. I ragazzi mi osservano con occhi diversi, i nostri sguardi si incrociano ma i sorrisi sono a labbra strette. Sempre più persone indossano mascherine, guanti e occhiali. Da queste parti sono abituati alle emergenze sanitarie. Tempo che non scorre.
15 marzo ADDIS ABEBA aeroporto
Catapultato senza accorgermene mi ritrovo immerso in una folla di persone che fuggono da se stessi, dalle loro ombre. Ognuno di loro ha una meta da raggiungere il più velocemente possibile. Tempo che corre.
16 marzo ROMA ore 3.30 Roma Termini.
Nel silenzio surreale delle prime ore del mattino vagano ombre solitarie che indifferenti e “irrispettose” si avvicinano; forse troppo vicine. Mi rendo conto di avere assimilato quella diffidenza che aleggia ovunque. Tempo lento.
17 marzo MILANO ore 13,30 stazione Rho Fiera
Stridere di freni sulle rotaie. Milano Rho Fiera. Scendo. Silenzio, vuoto, eco di parole sorde, luce. Granelli di sabbia che fuoriescono dalle tasche, ricordo del deserto. Li osservo e li ripongo in tasca.
10 aprile
Sono quei momenti che speri finiscano presto. Il silenzio del giorno, il brusio di voci sorde, l’orizzonte che non c’è e la pace forzata. Tempo senza tempo.”