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PORTOGALLO Un uomo

di Mille Battute
Un uomo

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Un uomo. Cova da Moura è un area di Lisbona nella quale, dopo la proclamazione di indipendenza delle colonie, sono confluiti molti immigrati provenienti da Capoverde, dall’Angola e dal Mozambico. Nata come una baraccopoli abusiva, è diventata un quartiere della capitale: fino a pochi anni fa era considerato off-limits per l’alto tasso di delinquenza e per le tensioni sociali al suo interno. Negli ultimi tempi, la zona si è aperta a numerose iniziative culturali e sociali, che concorrono ad una sempre migliore integrazione degli abitanti nel tessuto della città.

UN UOMO

Enrico Madini

Mi chiamo Paulo Cabral e faccio la guida. Porto la gente a visitare il quartiere dove sono nato.
Mio padre arrivò a Cova da Moura da Capoverde, tanti anni fa, come molti altri che pensavano di essere portoghesi. Ma gli abitanti di Lisbona avevano paura persino di avvicinarsi alle loro baracche.
Quasi tutti i ragazzi vissuti qui sono stati in carcere almeno una volta. Anche io vi ho trascorso undici anni, un terzo della mia vita.
Lo dico subito alle persone che accompagno. Mi guardano in maniera diversa, dopo. Vedo che si chiedono il perché. Ma io non fornisco nessun indizio. Non importa quello che ero, importa quello che sono diventato.
Sono quello che affronta i vecchi complici quando gli urlano: “Amico dei bianchi!!!”
Sono quello che cerca un futuro, per sé, per la sua famiglia, ma anche per la sua gente.
Sono quello che vuole proseguire il cammino di suo padre.
Sono quello che spera un giorno di essere accettato, senza sospetti, in due mondi.
Mi chiamo Paulo Cabral e sono un uomo, ora…”

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Enrico Madini

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