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Una mano mi stringe alla gola

di Mille Battute

BACKSTAGE

Abbiamo chiesto alle persone come si vive, cosa si pensa, cosa si scrive fissando sempre le stesse 4 mura durante una quarantena. Queste sono le storie che ci hanno raccontato. Ora noi le raccontiamo a voi.

UNA MANO MI STRINGE ALLA GOLA

Paola Montorfano

“Questa mano che mi stringe la gola, a volte è così violenta che mi provoca i conati di vomito, altre volte allenta la presa e mi permette di respirare la tiepida aria primaverile che piano piano arriva a Milano.
Una quarantena fatta di tormenti e distrazioni, il cervello in stand by si rifiuta di comunicarmi le informazioni basilari, come mangiare e dormire.
Fatico a mangiare, lo stomaco si contrae in maniera dolorosa e dalla mia bocca non passa uno spillo, un potente sonnifero ogni notte per cercare di allontanarmi da questa dorata prigione.
Sempre presente ma assente, con un vuoto dentro che sconfina ovunque.
Un silenzio così assordante da dovermi tappare le orecchie per non sentirlo e questa mano che mi stringe la gola fino a farmi soffocare per lasciarmi andare all’oblio della vita.
Il mio limite di sopportazione è raggiunto, ho bisogno di aria e libertà, ho bisogno che le mie mani tornino a scrivere, il mio cervello a pensare, il mio cuore ad amare.”

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