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ERITREA Treno del sogno eritreo

di Mille Battute

BACKSTAGE

Siamo in Eritrea per documentare la famosa ferrovia costruita dagli italiani a inizio secolo scorso. Il treno del sogno eritreo risale a più di cento anni, quando la ferrovia Eritrea venne inaugurata. Da queste parti il tempo si muove allo stesso ritmo di questi locomotori che ancora funzionano perfettamente. La ferrovia che collega le coste del Mar Rosso alla città di Asmara è un’opera di straordinario valore architettonico di cui oggi pochi conoscono l’esistenza. Per tre giorni interi lavoriamo a stretto contatto con uomini ultra ottantenni. Da ragazzini iniziarono a lavorare alla ferrovia e sono gli unici depositari dei suoi segreti. Viaggiamo su un locomotore Ansaldo del 1918 a bordo di vagoni dello stesso periodo, tutto perfettamente funzionante come se in questo tempo nulla fosse accaduto.

IL REPORTAGE

Mentre scatto ho la netta sensazione di entrare nel passato. Osservo le facce delle persone che lavorano e mi sembrano appartenere ad un altra epoca. Passiamo le stazioni lungo il tragitto, fantastiche opere dell’architettura del ventennio abbandonate nell’assoluta solitudine così come la strada ferrata che dai 2500 metri di Asmara raggiunge il deserto per terminare a Massaua sul Mar Rosso. Il documentario sulla Ferrovia Eritrea è stato trasmesso su RAI 3 a Geo&Geo nel febbraio 2013. Molte delle immagini pubblicate fanno parte di un lavoro proiettato al cinema Roma di Asmara per commemorare i 100 anni dalla nascita della ferrovia. Servizio realizzato nel novembre 2011.

TRENO DEL SOGNO ERITREO

Massimo Bicciato

Asmara, la sua stazione, uomini che sembrano lì da sempre, il cielo azzurro, il vapore che esce dal fumaiolo. Le motrici più lustre di quando arrivarono in terra Eritrea un giorno lontano di un anno vicino al 1920 e affascinanti carrozze da sembrare modellini. Poi via a seguire la strada ferrata che dai 2540 metri di Asmara scende a picco fino a Massaua sulle coste del Mar Rosso. Non crediamo ai nostri occhi, ogni stazione è un colpo al cuore. Architetture diverse che si susseguono lasciandoci sempre più basiti: da Asmara ad Arbaroba, da Nefasit a Ghinda e poi Mai Atal, la piccola stazione di Amatere e finalmente Massaua. Partiamo in treno e terminiamo al seguito di greggi, carovane di cammelli, pastori transumanti e uomini di diverse etnie che vivono lungo questa pista carovaniera. La ferrovia rappresenta oggi il sogno realizzato di un paese che nonostante il suo tragico passato e un futuro ancora incerto, si è sempre identificato in questo monumento in movimento.”

GALLERIA FOTOGRAFICA

Massimo Bicciato

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